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Google BERT: il nuovo algoritmo arriva in Italia

da | Dic 18, 2019 | SEO

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Home » Google BERT: il nuovo algoritmo arriva in Italia

Google BERT, il nuovo algoritmo bidirezionale, è ufficialmente arrivato in Italia: il 9 dicembre è terminata la fase di test negli Stati Uniti ed è stato rilasciato in oltre 70 lingue, italiano compreso. Pandu Nayak, vicepresidente di Google Search, ha definito BERT come “uno dei più grandi salti in avanti nella storia della Ricerca, con effetti su una query su dieci“.

Ma cosa cambia davvero con Google BERT? Come intaccherà la SEO? Scopriamolo insieme.

Google BERT: cos’è e come funziona

L’ algoritmo Google BERT (Bidirectional Encoder Representations from Transformers) è il più grande cambiamento rilasciato negli ultimi 5 anni dall’azienda americana, basata sulla rete neurale per l’elaborazione del linguaggio naturale. In breve, BERT aiuterà il motore di ricerca a comprendere meglio il linguaggio degli esseri umani.

Come lo fa? Interpretando bidirezionalmente le ricerche: prima, ogni volta che l’utente effettuava una ricerca su Google, le chiavi venivano semplicemente viste da sinistra verso destra o in combinazione con la vista da destra verso sinistra.

BERT esamina ogni parola in entrambe le direzioni, grazie al codificatore Transformer, interpretandole in maniera accurata e precisa.

L’esempio utilizzato da Google “2019 Brazil traveler to USA need a visa” chiarisce meglio questo aspetto: prima del nuovo aggiornamento, il motore di ricerca non avrebbe capito l’importanza della parola “to”, fraintendendo totalmente il significato della frase.

La risposta di Google a questa ricerca era incentrata sui documenti necessari a un americano per viaggiare in Brasile. Ora, grazie a BERT, il risultato della ricerca è totalmente differente: la parola “to” viene compresa e Google restituirà tutte le informazioni necessarie ad un brasiliano per volare negli Stati Uniti.

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SEO e Google BERT: cosa cambia?

Con il nuovo algoritmo di ricerca, cambia qualcosa tra la SEO e Google? Al momento la risposta pare proprio essere no: i contenuti già pubblicati non dovranno essere rivisti per l’arrivo di BERT, ne tantomeno esistono tecniche segrete da utilizzare per migliorarne il posizionamento organico.

BERT interpreta meglio le ricerche degli utenti, rispondendo con i risultati migliori. Chi crea contenuti in ottica SEO dovrà continuare a farlo esattamente come prima, ovvero concentrandosi sulla qualità delle pubblicazioni e rendendole facilmente fruibili agli utenti. L’utente rimane al centro di tutto.

I primi dati sulle query Google

Sono disponibili i primi dati sull’impatto di BERT sulle query Google: l’algoritmo di ricerca che avrebbe dovuto impattare il 10% delle SERP, non sembra aver lasciato tracce evidenti. O per lo meno, non ancora.

Una delle motivazioni potrebbe essere la natura stessa dell’algoritmo: BERT vuole interpetare al meglio le query più lunghe e difficili da interpretare, una percentuale minore delle ricerche effettuate su Google. Si tratta di long tail keywords complesse, precise e di nicchia.

Chi si aspettava crolli nelle visualizzazioni e nel traffico dei siti web ha dovuto ricredersi, per lo meno rispetto agli ultimi aggiornamenti chiave effettuati.

Aggiornamento Google BERT: conclusioni

Ci aspettiamo grandi cose da questo nuovo aggiornamento di Google, soprattutto per quanto riguarda il posizionamento sui motori di ricerca: i contenuti di alta qualità verranno premiati, aumentando il valore del sito web sul quale sono pubblicati.

Sono il Co-Fondatore di V.B. digital e amante del Marketing Digitale a tutto tondo. Specialista SEO e SEM, creo strategie online il cui scopo è raggiungere gli obiettivi preposti.